Quello del cavatore di tartufi è senza dubbio un lavoro che oltre a essere gratificante e divertente risulta ben remunerato. Per seguire questo percorso è necessario prima di tutto un cane.

La razza ideale a questo scopo è quella del lagotto romagnolo: si tratta di una razza creata ad hoc finalizzata alla ricerca di tartufi. I lagotti romagnoli sono cani di taglia piccola che hanno un senso dell’olfatto molto sviluppato: proprio per questo motivo sono in grado di individuare tartufi anche a profondità importanti.

Tanto giocherelloni quanto affettuosi, questi cani hanno un costo variabile in base al pedigree, ma si può arrivare fino a 2mila euro.

Dove cercare tartufi

Sono molte le regioni del nostro Paese in cui si possono cercare i tartufi, anche se probabilmente quelli piemontesi e quelli abruzzesi sono fra i più pregiati.

Prima, però, bisogna preoccuparsi di addestrare il cane da tartufi. Anche se non si tratta di un lagotto romagnolo, quel che conta è che l’animale abbia un olfatto discreto. La tecnica da seguire per l’addestramento non è troppo complicata, e può essere paragonata a quella richiesta per l’addestramento di un cane da caccia. Certo, è necessario avere a disposizione un bel po’ di tempo, essere molto pazienti e soprattutto amare i cani.

L’addestramento dei cani

Il cane può essere addestrato già a partire dal terzo mese di vita, ma non dal quarto anno in poi, perché è troppo tardi. Per iniziare si può ricorrere a un involucro in plastica al cui interno collocare un tartufo di piccole dimensioni (non è necessario che sia di qualità elevata).

Una volta che l’involucro è stato chiuso, si comincia a giocare con il cane lanciandogli il tartufo, in modo che l’animale sia indotto ad andare a riprenderlo, ovviamente a fronte di gratificazioni sotto forma di crocchette o carezze.

In una fase successiva l’involucro di plastica dovrà essere interrato. Infine il cane deve essere portato all’aperto, in una location in cui ci possono essere dei tartufi. Ovviamente tutto questo per il cane deve essere un gioco; quindi i comportamenti vanno adattati di conseguenza.

La fase dell’addestramento è abbastanza delicata, ma vale la pena di sopportare le fatiche che saranno ripagate quando ci si ritroverà fra le mani un bel tartufo nero pregiato.

Che cosa serve per diventare un tartufaio

Un aspirante cavatore di tartufi deve avere sempre con sé

  • Un po’ di acqua per dissetarsi e per dissetare il cane
  • Un vestiario adeguato a una camminata in un bosco
  • Un vanghello per tartufi, cioè una vanga di piccole dimensioni leggera e con un comodo manico.

È importante che all’inizio si inizi a cercare il tartufo solo per passione e non solo con l’obiettivo di ottenere un ritorno economico, perché non è detto che nei primi tempi i risultati ottenuti siano quelli desiderati.

Sia chiaro, però: la passione di per sé non è sufficiente, ma è necessario avere una competenza specifica nel settore. Questo vuol dire che occorre conoscere le diverse tipologie di tartufo in base alla loro taglia, alla loro qualità e al loro peso. I tartufi che costano di più sono quelli che superano i 50 grammi.

Quali tartufi cercare

I tartufi più apprezzati, anche dal punto di vista economico, sono quelli bianchi: sopra i 50 grammi si può arrivare a una quotazione di più di 300 euro. In ogni caso le variabili in gioco sono molteplici, come la stagione dell’anno.

Esiste una borsa del tartufo in cui i prezzi vengono stabiliti di volta in volta. Occorre sapere, in ogni caso, che per la raccolta dei tartufi è necessario un tesserino di idoneità. Si tratta del documento che consente di cercare i tartufi, e ovviamente di raccoglierli, in terreni non di proprietà. Senza questo documento non è possibile procedere alla raccolta del tartufo.

Infatti la raccolta selvaggia è un problema del settore, non solo per la scarsa esperienza di molti cercatori, ma anche per le conseguenze della vendita abusiva. Questo è il motivo per il quale la salvaguardia dei tartufi è disciplinata da leggi che prevedono anche dure sanzioni per coloro che vengono sorpresi a raccogliere in mancanza di tesserino. Questo può essere ottenuto solo dopo aver superato un esame.

Va detto, comunque, che le regole da rispettare per conseguire il tesserino variano da una regione all’altra, per quanto il documento sia valido in tutta Italia; quindi conviene informarsi nella regione di riferimento, contattando l’Ufficio Territoriale Regionale e inoltrando la domanda di iscrizione all’esame.

Acquistare i tartufi

Questi, dunque, sono tutti i segreti che vale la pena di conoscere se si ha il desiderio di diventare cavatori di tartufi. Ma per chi pensa che questo percorso sia troppo impegnativo o richieda troppo tempo, non c’è nessun problema: basta cliccare su questo link per scoprire come acquistare i tartufi senza fatica.