Anche Il Giornale parla della nostra azienda agricola. La Spora, infatti, è apparsa sulle pagine del quotidiano milanese nella rubrica Gusto, con un’intervista al nostro responsabile aziendale Francesco Le Donne.

Un’opportunità di rilievo per far conoscere una realtà come la nostra, a conduzione familiare, in tutta Italia. sulle pagine del Giornale si fa riferimento ai nostri prodotti totalmente artigianali, privi di conservanti e di coloranti, che rendono la nostra realtà specializzata nella coltivazione e nella vendita di tartufi freschi un punto di riferimento per tutto il settore.

Alla scoperta del tartufo

Il GiornaleL’intervista ha offerto anche l’opportunità di far conoscere ai lettori meno esperti le origini e le caratteristiche dei tartufi, tuberi che sono presenti nei terreni de La Spora fra il territorio abruzzese e quello molisano, nell’alta valle del fiume Sangro.

Come ormai i nostri clienti più affezionati sanno, La Spora si dedica alla ricerca diretta del prezioso tubero con cani adeguatamente addestrati. Oltre a commercializzare tartufi freschi in ogni parte del mondo, il nostro team lavora i prodotti dei nostri terreni per realizzare numerose specialità al tartufo, dai condimenti alle salse, passando per i tartufi conservati in vaso.

Una storia che dura da generazioni

Nell’articolo firmato da Luana Costa si racconta la storia de La Spora: è da diverse generazioni che l’attività di ricerca del tartufo rientra nella vita quotidiana della famiglia di Le Donne, che ha raccolto l’eredità da suo padre, il quale a sua volta l’aveva raccolta dal nonno di Francesco.

Insomma, una passione che si è trasformata in una vera e propria azienda agricola. Merito anche delle caratteristiche del territorio abruzzese, che mette a disposizione le specie di tartufo fresco più ricercate nel corso di tutto l’anno, nel pieno rispetto della stagionalità.

Gli obiettivi per il futuro

Il Giornale racconta anche le prospettive per il futuro di La Spora: l’intento è quello di ampliare il mercato in modo da poter esportare i prodotti in tutte le parti del mondo. Così, si può sviluppare un progetto che non si limiti alla vendita nuda e cruda del prodotto, ma sia in grado di comunicare ai clienti una lunga serie di valori: in particolare il piacere della ricerca, l’amore per l’attività di raccolta del tartufo e per le lavorazioni che ne derivano. Dietro all’offerta di prodotti a km zero, infatti, c’è un lungo processo in cui si mescolano professionalità e passione.